Associazione tra pressione arteriosa sistolica e mortalità nei pazienti con insufficienza cardiaca e con frazione di eiezione ridotta


Nei pazienti ambulatoriali con insufficienza cardiaca con frazione di eiezione ridotta, un’alta pressione sanguigna sistolica è associata a migliori risultati.
Tuttavia, non è noto se vi sia un limite massimo oltre il quale un’alta pressione sanguigna sistolica abbia un effetto dannoso.

L’obiettivo di uno studio è stato quello di valutare la linearità di associazione tra la pressione sistolica e la mortalità.

È stato usato il database del programma External Peer Review ( EPRP ) e dello studio Digitalis Investigation Group ( DIG ) dei pazienti con insufficienza cardiaca con frazione di eiezione ridotta.

Nei pazienti con lieve-moderata disfunzione sistolica ventricolare sinistra ( 30% inferiore o uguale a FEVS minore di 50% ), la pressione sanguigna sistolica ha avuto un legame non-lineare con la mortalità in entrambi i database degli studi EPRP ( n=3.693 ) e DIG ( n=3.263 ).
In questi pazienti, la pressione sanguigna sistolica aveva una significativa associazione a forma di U con la mortalità in EPRP e una tendenza verso un rapporto a forma di U in DIG.

Nei pazienti con grave disfunzione ventricolare sinistra ( FEVS minore di 30% ), la pressione sanguigna sistolica ha avuto un’associazione lineare con la mortalità sia in EPRP ( n=2.906 ) che in DIG ( n=3.537 ), con una minore pressione sanguigna sistolica associata ad un aumento della mortalità.

La pressione arteriosa sistolica ha una complessa associazione non-lineare con la mortalità nei pazienti con insufficienza cardiaca; mentre ha una associazione a forma di U nei pazienti con lieve-moderata disfunzione ventricolare sinistra, ha un’associazione lineare con la mortalità nei pazienti con grave disfunzione ventricolare sinistra.

Il riconoscimento di questo modello di associazione del profilo di pressione sanguigna può aiutare i medici a fornire una migliore assistenza ai propri pazienti e contribuire a migliorare i modelli di previsione esistenti. ( Xagena2011 )

Ather S et al, Am Heart J 2011; 161: 567-573


Cardio2011



Indietro

Altri articoli

Nei pazienti con insufficienza cardiaca e frazione di eiezione ridotta ( HFrEF ), i disturbi respiratori del sonno, comprendenti l’apnea...


L’attività fisica è fondamentale nella gestione dell’insufficienza cardiaca con frazione di eiezione ridotta e la camminata integrata nella vita quotidiana...



Gli inibitori del co-trasportatore sodio-glucosio di tipo 2 ( SGLT2 ) riducono il rischio di ospedalizzazione per insufficienza cardiaca nei...


Non è noto se i benefici degli inibitori del cotrasportatore sodio-glucosio di tipo 2 ( SGLT2 ) nell’insufficienza cardiaca persistano...


L'insufficienza cardiaca ( HF ) è una complicanza potenzialmente pericolosa per la vita del trattamento del tumore infantile. È stato valutato...


ET-1 ( endotelina-1 ) è implicato nella fisiopatologia dell'insufficienza cardiaca e della malattia renale. La sua importanza prognostica e la...


Gli inibitori del co-trasportatore sodio-glucosio 2 ( SGLT2 ) sono emersi come trattamento fondamentale per i pazienti con insufficienza cardiaca...


La carenza di ferro, con o senza anemia, è un fattore prognostico sfavorevole nell’insufficienza cardiaca ( HF ). Nello studio...


Nello studio DELIVER ( Dapagliflozin Evaluation to Improve the Lives of Patients With Preserved Ejection Fraction Heart Failure ), Dapagliflozin...